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Osnovna škola - Scuola elementare "Gelsi" Rijeka - Fiume

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Anno scolastico 2016/2017
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Vukovar - testimonianze
Autor: Snežana Kranjec, 5. 6. 2017.

Učenici osmog razreda naše škole posjetili su Vukovar od 21.5. do 23.5.  U organizaciji Memorijalnog centra domovinskog rata Vukovar i pod pokroviteljstvom Ministarstva branitelja, posjetili smo grad, muzeje i memorijalne lokacije. Vratili smo se puni dojmova, a neke ćemo podijeliti s vama.

Gli alunni dell'ottava classe della nostra scuola hanno visitato la città di Vukovar, accompagnati dalla capoclasse e dalla psicologa scolastica. L'escursione di studio, svoltasi dal 21 al 23 maggio 2017, ha lasciato tante nuove impressioni nei ragazzi, arricchendo il loro bagaglio personale di emozioni ed esperienze a volte non semplici da articolare a parole. Ciononostante, abbiamo chiesto loro di cercare di raccontarci i momenti passati a Vukovar, le loro impressioni e riflessioni a conclusione di un'esperienza forte ed unica. Di seguito potete leggere un reportage dell'escursione e degli estratti dagli scritti degli alunni.

Buona lettura!

ALBUM


Reportage dal viaggio a Vukovar, di Alessia Antonaz

L’ ottava classe della scuola elementare Gelsi ha visitato Vukovar dal 21 al 23 maggio 2017. La gita è stata organizzata dal Ministero dei Difensori, con lo scopo di far conoscere agli alunni delle ottave classi di tutta la Croazia gli eventi che hanno avuto luogo in questa città durante la guerra d’indipendenza croata. In queste date pure gli alunni della scuola Dolac hanno visitato Vukovar. Gli alunni dell’ottava classe della nostra scuola sono stati accompagnati dalla capoclasse e dalla psicologa scolastica.

Dopo un viaggio durato ben sette ore, i ragazzi hanno raggiunto la città di Vukovar. Durante la permanenza nella città hanno visitato il Centro memoriale della guerra d’indipendenza croata ed hanno assistito a numerose conferenze dedicate alla storia della città martoriata e dell’assedio della stessa. Hanno visitato pure il Centro memoriale di Ovčara, dove in un magazzino sono stati portati 261 feriti e civili dall’ospedale di Vukovar e dove poi sono stati uccisi. A testimonianza di questo è sorto un Centro con un magazzino trasformato in museo. Ai muri ci sono appese le foto delle vittime, mentre nel mezzo c’è una fontana dove vengono fatti circolare i loro nomi. Sul pavimento sono stati lasciati i proiettili, a testimonianza della crudeltà del nemico. A poco più di un chilometro di distanza, segnato da una grande colomba di marmo, c’è il campo dove sono stati sepolti.

Gli alunni hanno visitato pure l’ospedale di Vukovar, un museo multimediale che rievoca i tragici eventi che ebbero luogo nell’ospedale durante l’assedio del 1991. La visita guidata, accompagnata dalla proiezione di filmati di guerra, conduce i visitatori in una serie di corridoi protetti da sacchi di sabbia, in mezzo ai crateri lasciati dalle bombe, fino al claustrofobico rifugio antiaereo dove trovavano riparo i neonati e i bambini.

L’ultima attività in programma era il quiz del sapere, durante il quale gli alunni della Gelsi hanno dimostrato di aver seguito attentamente e con interesse le vicende della guerra patriottica delle quali sono venuti a conoscenza nei luoghi purtroppo noti per i tragici fatti avvenuti nella città martoriata.

 

Borna Šebelja:

Durante i tre giorni trascorsi a Vukovar, abbiamo imparato molte nuove nozioni sulla sua storia e sul suo passato. Abbiamo visitato i luoghi più importanti e i simboli della città. Passeggiando per le sue strade, abbiamo visto tante case distrutte, ma anche tantissimi cantieri che testimoniano la voglia di rinascita e la grande forza di questa città e dei suoi abitanti.

Le emozioni vissute in questi tre giorni resteranno per sempre con me, come per sempre porterò nel mio cuore questa città.

 

Lorenzo Maršanić:

La gita a Vukovar è durata tre giorni, durante i quali abbiamo vissuto tante emozioni, molte delle quali tristi e grevi, ma ci sono stati anche momenti più leggeri e spensierati. Ad esempio il viaggio in corriera, durato ben sette ore! E le enormi stanze, dove  noi ragazzi della classe abbiamo potuto stare tutti insieme, ma dove abbiamo anche conosciuto altri ragazzi, di scuole e città diverse, con i quali abbiamo condiviso lunghe chiaccherate notturne, impressioni ed emozioni.

Durante il nostro soggiorno, abbiamo avuto modo di vedere e visitare tanti simboli e luoghi dedicati al ricordo delle vicessitudini che hanno segnato per sempre questa città. La visita dell’Ospedale è stata quella che sicuramente mi ha segnato di più. Difficilmente riesco a trovare le parole per descrivere le emozioni provate e l’impatto di ciò che ho visto. Penso che conoscerne la storia e vedere in prima persona questa città sia importantissimo per tutti noi.

 

Roko Mijaljević:

Dopo aver visto tutte le testimonianze dei tragici eventi che hanno segnato per sempre la città di Vukovar, si è rafforzata in me la convinzione che le guerre sono eventi terribili che lasciano segni indelebili. Spero che mai più in futuro potranno ripetersi guerre e distruzione.

 

Leo Škrobonja:

Anche se sono già stato una volta a Vukovar, questa gita mi è piaciuta anche di più della prima, perché ci sono andato con i miei compagni di classe. La visita che mi ha colpito di più è stata sicuramente quella all’Ospedale, perché vedere in quali condizioni erano ridotti i pazienti, i dottori e il resto del personale ospedaliero è stata un’esperienza terribile. Abbiamo visitato anche il cimitero, Ovčara e altri luoghi dedicati al ricordo. Abbiamo avuto molte lezioni dove ci hanno spiegato tutti gli aspetti della guerra, le sue cause e le sue conseguenze. Durante l’ultima giornata, è stato organizzato un quiz del sapere, al quale abbiamo partecipato Leona ed io, ottenendo il terzo posto.

L’altra parte della gita, quella più divertente per noi ragazzi, è stata dedicata allo svago. Ci sono stati balli in discoteca, tempo libero passato in città, e le interminabili serate, tutti svegli a parlare fino a notte tarda.

Sicuramente mi ricorderò per sempre di questa gita, e spero di visitare ancora una volta la città di Vukovar, magari quando l’acquedotto sarà ricostruito.





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